Il Bosco in Spiaggia: un progetto di marketing etico per contrastare la diffusione di Covid-19
 

Tempesta Vaia e Coronavirus, due avvenimenti apparentemente lontani ma straordinariamente vicini per il senso di discontinuità e sgomento provocato nel territorio e nelle persone. Circostanze di diversa natura che aprono tuttavia analoghi interrogativi sull’impatto della società sull’ambiente.

Il lockdown si è proposto come un fatto nuovo, un’esperienza globale di limitazione, di blocco delle abitudini, delle attività e dei comportamenti che solo fino a ieri credevamo irrinunciabili. Per questo motivo, S&P si è fatta promotrice di “il Bosco in Spiaggia”, progetto di marketing etico volto ad utilizzare il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia del 2018, con lo scopo di realizzare strutture atte a garantire il distanziamento sulle spiagge del litorale veneto ed allo stesso tempo contribuire alla riforestazione dell’Altopiano di Asiago.

 
 
 
 

Il progetto, che insieme a S&P vede come attori l’Unione Montana, Veneto Agricoltura, PEFC Italia e Manaly StandEventi, ideato in un momento in cui la stagione balneare sembrava non poter vedere la luce, è stato presentato in grande stile nel corso di una conferenza stampa ad Eraclea Mare, cui hanno preso parte, oltre a numerosi sindaci ed amministratori del litorale, Gianluca Forcolin, vice presidente della Regione Veneto, Federico Caner, assessore regionale al turismo ed Emanuele Munari, presidente della Spettabile Reggenza dei 7 comuni.

 
 

Il bosco in spiaggia” nasce con l’intento di destinare proventi economici al restauro dei boschi del Veneto colpiti dalla tempesta Vaia, attraverso un programma di marketing etico e di responsabilità ecologica e sociale. L’iniziativa si pone come risposta alla gestione dell’emergenza turistica nelle spiagge del litorale in relazione alle disposizioni Covid19, utilizzando il legname proveniente delle aree colpite per produrre strutture di protezione e delimitazione, garantendo una soluzione funzionale ed ecologica, già sposata da numerosi comuni balneari del Veneto, tra cui Jesolo, Caorle ed Eraclea.

 
 

Attraverso questa iniziativa di marketing etico si è voluto sfruttare la complessità del momento per aggregare le comunità colpite da Vaia e quelle del litorale, creando coinvolgimento e attenzione da parte del pubblico.

Uno degli obiettivi sarà infatti realizzare nelle spiagge una segnaletica informativa specifica per presentare il progetto e supportare la raccolta fondi per la riforestazione dell’Altopiano.

 
 
 
 
 
 

Un proposta con una visione importante, che mira a risolvere le problematiche dell’Altopiano ed allo stesso tempo consente agli stabilimenti balneari di ripartire in massima sicurezza. Player chiave dell’iniziativa è Veneto Agricoltura, ente preposto alla riforestazione del territorio che si farà carico di mettere a dimora le nuove piante acquistate grazie alla raccolta fondi.

Saverio Sbalchiero, fondatore e managing director di S&P che si è speso in prima persona per questo progetto, ha così commentato: “Portare il legno degli alberi abbattuti dal flagello Vaia nelle spiagge, è un’opportunità per promuovere un’azione consapevole che coinvolge amministrazioni, operatori, cittadinanza e turisti. Un’opportunità per dare una seconda vita a questi alberi generosi, per raccontare la loro storia e diffondere il messaggio della necessità di prendersi cura del territorio, della terra in cui viviamo”.

 

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